Conseguito il diploma al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina di Torino nel 1966 e l’abilitazione all’insegnamento nel 1967, Gian Luigi Nicola inizia a collaborare con il padre Guido Nicola in restauri di dipinti e affreschi e contemporaneamente frequenta i corsi di pittura all’Accademia Albertina con Francesco Menzio e Filippo Sartorio.
Si specializza nel recupero di reperti archeologici in legno, pietra, stucco e terracotta, mettendo a punto la tecnica di consolidamento mediante impregnazione sottovuoto ed un metodo di rilevazione dei dati, mediante annotazioni grafiche e rilievi a tampone per la documentazione dello stato di conservazione e delle caratteristiche tecnico-costruttive dei dipinti su tela.
La ricostruzione ed il restauro del Tempio di Ellessya nel 1967, segna l’inizio di una lunga collaborazione con il Museo Egizio di Torino, per il quale, restaura oltre 300 sarcofagi lignei, più di 900 vasi e manufatti fittili e numerosi monumenti lapidei.
La sua grande passione, lo porta a indagare e documentare i materiali e le tecniche costruttive ed esecutive dei manufatti antichi. La collaborazione con Università italiane in campagne di scavo in Egitto e in Sudan e il continuo contatto con studiosi operanti nell’ambito della conservazione e con gli Organi di Tutela italiani e stranieri gli permettono di acquisire una profonda conoscenza delle tecniche e dei materiali usati nell’antichità per la realizzazione di opere d’arte e nei vari settori dalla pittura, alla scultura all’architettura e al design. Ciò lo ha portato ad incrementare la collaborazione con Istituti di ricerca italiani e stranieri con incarichi da parte di Soprintendenze italiane e organi di tutela stranieri, specialmente egiziani.
Dal 1970 al 1998 è titolare di una ditta artigiana con la moglie Gianna Tognin e dal 1988 è anche Direttore Tecnico, insieme alla sorella Anna Rosa nella Nicola Restauri S.r.l.
Numerosi i lavori svolti, in particolare su materiale lapideo, fittile, reperti archeologici e su numerosi affreschi in cantieri esterni.
Dal 1998 al 2012 insegna Restauro presso il Corso di Conservazione e Restauro all’Accademia Albertina di Torino, organizzando per i suoi allievi nel 2000,2001 e 2006 i corsi estivi teorico pratici in laboratorio.
Nell’estate del 2016 coordina il corso pratico sulle tecniche dell’affresco tenutosi ad Aramengo per la Summer School del Massachusetts Institute of Technology, MIT: Materials in Art, Archeology and Architecture ONE-MA3.
Dal 2015 è Socio Fondatore dell’Associazione Eredità Culturale Guido Nicola per il Restauro.
Oltre il Restauro
Artista a 360 gradi, Gian Luigi ama dipingere e scolpire.
Così scriveva di lui Massimo Olivetti nel 1996: “… perpetua la sua ricerca raccogliendo pietre –ossa della terra – rami morti e contorti – ossa di alberi - fossili – ossa di animali e ancora cocci e manufatti di antiche religioni, frammenti, abiti smessi, suggestioni e brandelli dell’essere. Poi con leonardesca astuzia li riduce in composizioni artificiali, nuove e vecchie presenze, mostruosità e prodigi artificiali che perpetuano il ricordo dell’abbandono e del ritrovamento. Il suo disegno… si afferma fino in fondo alla rovina delle cose. Sono ironiche resurrezioni, contemplate negli angoli da topi, poiane, gufi, corvi, ecologici roditori e divoratori di corpi e sostanze, pronti a smembrare e riciclare all’infinito le sue artificiali mirabilie.” Gian Luigi ha sempre dipinto per se stesso, per la gioia di farlo, facendo sua una massima di Gustavo Rol, amico di tanti anni della famiglia Nicola: “Dipingi ciò che vedi, dipingi ciò che senti, ma dipingi anche ciò che non vedi e ciò che non senti; dipingi lo spirito delle cose in funzione della loro esistenza nei confronti del Creato”.
Divagazioni pittoriche e alchemiche è il titolo della sua personale allestita nel 2012 presso il Santuario Madonna del Tavoletto a Sommariva Perno. A settembre 2013 espone nel Museo Civico Craveri di Storia Naturale a Bra, e a dicembre dello stesso anno partecipa con alcune sue opere alla mostra Bestiario Fantastico presso la Galleria Linea-spazio Arte contemporanea di Firenze in concomitanza alla Biennale 2013.
(Per approfondimenti: www.facebook.com/Gian-Luigi-Nicola)
La sua straordinaria abilità e facilità nel disegnare affiora anche attraverso i suoi “quaderni di lavoro” che raccolgono schizzi, annotazioni, osservazioni e commenti e documentano in modo dettagliato e preciso i restauri svolti.
La passione per la ricerca lo porta ad interessi di tipo bibliografico, a studiare la storia delle armi e del costume e ad approfondire la conoscenza delle culture extra europee, in special modo quelle legate al continente africano: ciò gli permette una lettura più attenta e comparata delle manifestazioni artistiche con cui viene a contatto. Molto interessante la sua collezione di maschere e sculture africane.
Gian Luigi è però interessato a tutto (tranne che al computer e tutto ciò che è tecnologico) e raccoglie e colleziona, fin da quando era bambino, una incredibile varietà di oggetti, antichi e non, libri, strumenti di lavoro, ma anche conchiglie, semi o qualsiasi cosa con una forma interessante. Chi ha avuto modo di entrare nella sua Wunderkammer difficilmente la dimentica.