Anna Rosa inizia giovanissima a lavorare presso l’atelier di famiglia e, dal 1976, conseguita la maturità artistica presso il Liceo Artistico Accademia Albertina di Torino, si dedica a tempo pieno al restauro con grande passione ed entusiasmo. Tra i restauri eseguiti in questo periodo di tirocinio in collaborazione con Guido, Maria Rosa e Gian Luigi Nicola si ricordano le dieci tavole a soggetto biblico di Giorgio Vasari in S. Croce a Boscomarengo (AL), il “Sansone arrestato dai Filistei” di Matthias Stomer ed i quattro dipinti a soggetto biblico di Francesco Solimena della Galleria Sabauda di Torino, La Madonna col Bambino di Barnaba da Modena in S. Giovanni ad Alba, gli affreschi dei fratelli Biasacci a Sampeyre (CN), quelli di Fermo Stella a San Giorgio Canavese e di Gaudenzio Ferrari in San Cristoforo a Vercelli.
Dal 1979 fino al 1996 Anna Rosa è titolare di una ditta artigiana nella quale lavora insieme al marito Nicola Pisano, e ad alcuni collaboratori. Nel 1983 consegue a Roma, presso il Centro di Fotoriproduzione e Legatoria, l’Attestato di Abilitazione al restauro di mappe di grande formato e altro materiale cartaceo e pergamenaceo degli Archivi di Stato, il quale le consente di ricevere numerosi affidamenti da parte di vari Comuni per il recupero di documenti e mappe catastali anche di grande formato.
La sua principale specializzazione rimane la reintegrazione pittorica di dipinti su tela e su tavola e di affreschi, per la quale dimostra grande sensibilità.
Negli stessi anni esegue il restauro di importanti opere su tela e su tavola commissionate dalla Soprintendenza torinese per la Galleria Sabauda tra cui i due grandi dipinti “La cena in casa di Simone” e “Mosè salvato dalle acque”, di Paolo Veronese, “La Samaritana al Pozzo” di Giuseppe Vermiglio, due tele raffiguranti “Abramo scaccia Agar” e “Re Salomone adora gli idoli” di Sebastiano Ricci. Tra le opere eseguite per la Soprintendenza di Milano la più importante è certamente la grande tela “Il ritrovamento del corpo di San Marco” (cm 420 x 420) del Tintoretto, della Pinacoteca di Brera, per la Soprintendenza ligure un lotto di sette tele raffiguranti “Le opere di misericordia” di Cornelius De Wael provenienti dal Museo di Palazzo Bianco a Genova. Dal 1988 ad oggi, opera, insieme al fratello Gian Luigi in veste di Direttore Tecnico Responsabile nella Nicola Restauri S.r.l., cura ed effettua personalmente restauri sia in laboratorio che in cantieri esterni; si occupa della progettazione degli interventi, e del coordinamento dei diversi settori d’intervento, curando rapporti con Soprintendenze, Enti Pubblici e Privati.
Anna Rosa è spesso chiamata a tenere lezioni e conferenze sul restauro e ad illustrare i lavori svolti dal laboratorio. E’ molto apprezzata la sua semplicità e chiarezza di esposizione, che, grazie anche all’apporto delle presentazioni in PowerPoint, interessanti ed intuitivi, da lei stessa ideati e curati sia nel contenuto che dal punto di vista grafico, rendono il tema di facile comprensione anche ai non tecnici del settore.
Nell’estate 2016 partecipa come relatore alla Summer School del Massachusetts Institute of Technology, MIT: Materials in Art, Archeology and Architecture ONE-MA3.
Anna Rosa ha alle spalle decine di pubblicazioni sui restauri eseguiti, per le quali ama curare graficamente anche l’impaginazione.
Dal 2015 è Presidente dell’Associazione Eredità Culturale Guido Nicola per il Restauro.
Oltre il restauro
Vulcanica e poliedrica, Anna Rosa ha molte passioni artistiche oltre a quella per il suo lavoro: ed è un'ottima cuoca particolarmente creativa nella presentazione dei piatti.
La passione più grande è però quella di lavorare al suo presepe (https://www.facebook.com/Nicola.AnnaRosa), un presepe senza epoca e senza stagioni precise, con atmosfere poetiche che raccontano storie ed emozioni attraverso gli atteggiamenti e le espressioni dei personaggi, uno diverso dall'altro, realizzati di getto utilizzando pasta da modellare o cera, legno, filo di ferro, ritagli di stoffa ed altri materiali poveri e di recupero, con un’incredibile dovizia di particolari, riproducendo la vita quotidiana di un tempo passato, tra botteghe e scorci di vita artigiana e contadina in un paesaggio ispirato al Monferrato.
L’esposizione del suo presepe nel periodo natalizio attira numerosi visitatori – circa 6500 l’ultimo anno – e le offerte liberali raccolte hanno permesso negli anni di salvare alcune opere d’arte in gravi condizioni che erano state danneggiate dal sisma del 2009 a L’Aquila.
Da oltre 30 anni colleziona piante succulente, in particolare sud africane, scrive occasionalmente articoli sull’argomento su riviste specializzate (Piante Grasse – A.I.A.S. e Cactus & Co.) ed ha contatti e scambi con altri appassionati e collezionisti in molte parti del mondo.