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Museo Egizio, restauro degli affreschi e degli intonaci storici

Torino, Museo Egizio: Il Restauro degli affreschi e degli intonaci storici negli ambienti espositivi al Piano nobile

L’intervento ha costituito una doppia sfida: tecnica ed organizzativa, per la complessità della campagna di lavori che ha visto rivoluzionati spazi e destinazioni d’uso - con la contemporanea messa in atto e a norma dei piani strutturali, edili, impiantistici, allestitivi, fruitivi del nuovo Museo e una sfida contro il tempo.
Tre anni di lavoro intenso che ha vista impegnata una equipe composta da una ventina di restauratori per il recupero di tutti i frammenti della storia decorativa del Palazzo, inteso nella sua completezza di Monumento.

Dapprima attraverso quattro corposissime campagne di saggi stratigrafici corredate da puntuali analisi chimico fisiche di laboratorio, poi con il supporto di una raffinata ricerca archivistico-documentale, infine con l’intervento di restauro è stato possibile riportare in luce la sequenza di medaglioni istoriati con ritratti di personaggi della scienza e delle arti nei due ampi saloni ottocenteschi e ancora la volta a marmorino della sala 1.1 “Deir El Medina” e i finti marmi a cornice delle grandi finestre, la doppia serie di medaglioni a monocromo della sala 1.2 “Tomba di Kha” e l’intonaco a marmorino delle pareti ove ancora conservato.

L’intervento nella Galleria Sarcofagi ha rivelato la sorprendente volta e tutte le lunette finemente affrescate da Lorenzo Pecheux, Pietro Fea, Giovanni Galliari tra fine ‘700 e primissimi anni dell’800, con la rappresentazione di un’ elegante architettura dipinta in cui trovano posto le specie animali del pianeta al tempo conosciute, ritratte per l’allestimento del Museo di Storia Naturale.

Ultima e per questo ancora più sorprendente, è stata la sala 1.7 “Epoca Tarda” che, una volta riportata ai volumi originari, ha rivelato in volta un magnifico sfondato prospettico con putti e cartigli, racchiuso dall’imponente cornicione dipinto a trompe l’oeil, vasi di fiori e ghirlande, mentre finte finestre sono emerse sulle lunette con i medesimi motivi decorativi ritrovati sugli sguinci delle vere aperture sul lato Via Accademia delle Scienze.

A bisturi e per uno sviluppo di centinaia di metri quadri, è stato realizzato il recupero dell’apparato plastico in stucco dello Scalone Mazzucchetti risalente all’ultimo quarto dell’800, che si mostrava estremamente alterato per la sovramissione di strati di ridipinture, protettivi, depositi di varia natura, compatti e tenacemente adesi alla superficie.

Il risultato complessivo dell’intervento è stato apprezzato dai principali media nazionali ed internazionali e ammirato dai numerosissimi visitatori che dal giorno dell’inaugurazione del Nuovo Museo Egizio (1 Aprile 2015) hanno percorso gli ambienti restaurati.

Manualità, tecnologia e scienza in una bottega artigiana del restauro

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